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Macchine da costruzione: Strategia articolata per la riduzione delle emissioni

Dopo l'applicazione delle limitazioni previste dall'Euro VI per gli autocarri, anche il settore delle macchine edili si sta preparando a nuove misure per ridurre le emissioni inquinanti. La Commissione europea si appresta a rivedere la Direttiva 97/68EU sulle emissioni per le macchine mobili non stradali come caricatori frontali, escavatori, terne e altre macchine per l'edilizia, con l'obiettivo di ridurre drasticamente le polveri sottili.

Il rappresentante dei costruttori del settore, Comamoter, all'interno dell'associazione Unacoma che fa capo alla Federazione Nazionale Costruttori di Confindustria, si schiera con l'associazione dei costruttori europei CECE ricordando che il settore ha ridotto le emissioni di particolato del 95% dal 1998 e concordando sulle ragioni per puntare a un'ulteriore riduzione dei fattori di inquinamento delle emissioni.

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Il presidente di Unacoma Massimo Goldoni ha dichiarato: "I costruttori italiani sono d'accordo sui principi di compatibilità ambientale che stanno alla base del lavoro del Parlamento europeo e della Commissione e della strategia di riduzione sistematica dei fattori di inquinamento e ritengono che sarebbe opportuno che i nuovi parametri fossero sottoposti a una verifica scientifica che ne misuri i reali benefici per la qualità dell'aria. Inoltre, raccomandiamo che ogni futura regolamentazione sia mantenuta in linea con la legislazione degli Stati Uniti per consentire la libera circolazione delle macchine nei due grandi mercati europeo e americano."

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La strategia per la riduzione delle emissioni inquinanti è dettagliata e degna di essere discussa in sede politica. Oltre a una futura Fase V, esistono due opzioni di intervento. Una è il rinnovo dell'inventario dei macchinari e l'altra è l'introduzione di interventi di retrofit. La necessità di un provvedimento per la rottamazione di grandi quantità di macchine obsolete presenti nei cantieri è stata portata all'attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico italiano nell'ambito del Tavolo di lavoro recentemente costituito presso il Ministero con la partecipazione di Comamoter e di rappresentanti del settore delle costruzioni. Più controversa è la questione dell'introduzione del retrofit, ora all'esame del Ministero dell'Ambiente. "Il retrofit è un palliativo che non risolve il vero problema, cioè l'obsolescenza del parco macchine, e anche con l'aggiunta di dispositivi a questo tipo di macchine, esse restano rumorose, non economiche e soprattutto pericolose per le persone in cantiere", ha aggiunto Goldoni.