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Messico: Ultimi Dati Disponibili
Il Messico ha registrato un deficit commerciale nel saldo accumulato della bilancia commerciale tra gennaio e dicembre 2021. Il deficit riflette le esportazioni di 493 mila 335 milioni di dollari nell'anno, meno delle importazioni, che hanno raggiunto 504 mila 110 milioni di dollari. In termini annuali, la bilancia commerciale ha registrato il suo primo saldo negativo nel 2018.

Il risultato di deficit della bilancia commerciale non rappresenta una cattiva notizia per l'economia messicana. Sebbene le importazioni abbiano superato le esportazioni nell'anno, entrambe hanno mostrato aumenti rispetto al 2020, poiché le esportazioni nel 2021 sono state in aumento del 19% e del 32% rispettivamente. Ciò riflette un maggiore dinamismo di alcuni motori dell'economia, come i consumi e la produzione manifatturiera.

Il disavanzo della bilancia commerciale dello scorso anno è dovuto all'andamento del petrolio e dei prodotti petrolchimici.

Il settore manifatturiero è fondamentale negli scambi commerciali del Messico. 8,8 dollari su 10 esportati nel 2021 erano costituiti da manufatti e il suo livello è cresciuto del 16,7% rispetto al 2020. A loro volta, i prodotti le cui vendite hanno registrato i maggiori incrementi annui sono stati siderurgia (acciaieria e altre fonderie) (63%), macchine e attrezzature per l'agricoltura e l'allevamento (42%), legno (41%), elettrodomestici, fotografia e orologeria (33%), tessili (29%), plastica (25%) e metalli per uso domestico (21%); insieme, questi beni hanno contribuito per il 10% al valore delle esportazioni. Le vendite di prodotti automobilistici, che rappresentavano quasi un terzo delle esportazioni nel 2021, sono cresciute del 14% nell'ultimo anno.

Questo settore non è stato in grado di recuperare dinamismo negli ultimi anni a causa della riduzione della domanda di automobili, dei problemi di approvvigionamento e logistica, della carenza di semiconduttori e dell'insufficiente fornitura di gas naturale. Per quanto riguarda le importazioni, i manufatti hanno rappresentato l'85% degli acquisti effettuati all'estero nel 2021. Rispetto al 2020, gli acquisti con gli incrementi annuali più elevati sono stati prodotti siderurgici (70%), legno (59%), prodotti minerari e metallurgici (54%), prodotti fotografici e attrezzature per l'orologeria (50%), metalli per la casa (40%), minerali non metallici (32%) e cibo, bevande e tabacco (32%); Insieme, questi prodotti costituivano il 16% del valore delle importazioni. Le apparecchiature e gli elettrodomestici elettrici ed elettronici, che hanno rappresentato il 23% degli acquisti all'estero, sono cresciuti a un tasso annuo del 21%.

Le importazioni di macchine ed attrezzature industriali (15 settori di riferimento Machines Italia) in Messico continuano a risentire della incertezza economica derivata della pandemia COVID-19 e le conseguenti restrizioni nei singoli stati però comunque si denota un miglioramento in certi settori di macchinari industriali specifici. 

Nel periodo gennaio-ottobre 2021, le importazioni messicane provenienti dell'Italia sono rimaste relativamente stabili con un cambio negativo del 4,8% in comparazione al 2020, considerando che la analisi in esame non include gli ultimi due mesi dell’anno 2021.

Tra i “TOP 10” esportatori mondiali verso il Messico, l'Italia si mantiene al sesto posto solo al di sotto di grandi potenze mondiali come Cina (forte recupero dal 2020, +31%), Stati Uniti (rimasti agli stessi livelli di esportazione), la forte economia del Giappone in crescita (+21% dall'anno precedente) e la Corea del Sud con un +14%. Taiwan mostra un miglioramento nelle sue importazioni di un 30% posizionandosi come nono importatore su scala mondiale di macchinari industriali verso il Messico. 
A livello Europeo troviamo l'Italia tra i 10 maggiori importatori al mondo, Germania al terzo posto su scala mondiale e Spagna al decimo posto con meno di un terzo del valore di importazioni Italiane e comunque in calo dell’8% rispetto al 2020. 

I comparti della meccanica italiana che nel 2021 hanno segnato una crescita positiva rispetto allo stesso periodo gennaio - ottobre del 2020, sono stati i seguenti: oleodinamica, pneumatica ed organi di trasmissione (+36%), industria alimentare (+17%), industria calzature, lavorazione pelle e industria conciaria (+22%), imballaggio e confezionamenti (+14%). Gli altri settori sono stabili o hanno subito variazioni negative, specialmente il settore vetro, ceramiche e marmo (- 94 % - 54 % e - 40 % rispetto al 2020). Il settore macchine agricole e quello di macchina settore metallurgico e fonderie hanno anch’essi subito cali del 41% e 36% rispettivamente. 

Il bilancio totale come menzionato rimane negativo al - 4% senza considerare i mesi di novembre e dicembre; mesi rilevanti a livello di fatturazione e operazioni doganali tra paesi. I valori menzionati nella rappresentazione grafica in forma numerica sono espressi in milioni di euro.