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Q4 2021: Gli ordini di macchine utensili crescono ancora (+49,4%) È un record anche su base annua (+70,1%)

Barbara Colombo, presidente di UCIMU: "La raccolta degli ordini di macchine utensili è soddisfacente, ma risente dei ritardi nelle forniture di materie prime e componenti e dell'esorbitante aumento dei costi". "Chiediamo al Governo di spostare, da aprile a giugno 2022, i termini di consegna delle macchine ordinate entro la fine del 2021, per garantire ai nostri clienti i benefici stabiliti dalle misure di incentivazione relative a Industria 4.0"

Nel quarto trimestre 2021, l'indice degli ordini di macchine utensili elaborato dall'Ufficio Studi Economici e Cultura d'Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha registrato una crescita del 49,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2020. Il valore assoluto dell'indice è stato di 129,1 (base 100 nel 2015). Si tratta di un valore record mai registrato prima nella storia.

Il risultato è dovuto all'andamento positivo degli ordini raccolti sui mercati esteri, oltre che alle ottime performance sul mercato interno.

In particolare, gli ordini raccolti all'estero sono aumentati del 29% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il valore assoluto dell'indice si è attestato a 101,5.

Sul fronte nazionale, la raccolta ordini ha registrato una crescita del 96,9%, mentre il valore assoluto dell'indice si è attestato a 243,9.

Su base annua, l'indice degli ordini ha segnato un aumento del 70,1%, per un valore assoluto pari a 130,4. A fronte di una notevole ripresa delle vendite all'estero, che si è concretizzata in un aumento degli ordini del 43,6%, per un valore assoluto di 112,7, la raccolta ordini sul mercato interno è cresciuta in modo più che esponenziale, con un aumento del 166,6% rispetto al 2020, per un valore assoluto di 182,7.

Non è stato solo il quarto trimestre a evidenziare una performance eccezionale, ma anche l'intero anno e tutti e quattro i trimestri del 2021, rispetto ai corrispondenti periodi di riferimento.

Barbara Colombo, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha sottolineato che: "Il 2021 è stato un anno estremamente soddisfacente per i costruttori italiani di macchine utensili, come dimostra l'andamento dell'indice degli ordini nei 12 mesi. La sua ripresa è dovuta, da un lato, alla parziale ripresa delle vendite all'estero e, dall'altro, al dinamismo della domanda italiana, sostenuta anche dagli incentivi governativi della Transizione 4.0".

"Questa inaspettata crescita degli ordini, tutti concentrati in un tempo ridotto - ha sottolineato il presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - unita alla scarsa disponibilità di materie prime e di componenti elettrici ed elettronici dovuta all'interruzione delle catene di fornitura, soprattutto quelle legate al Far East - sta attualmente mettendo a dura prova le nostre imprese. Le nostre aziende sono costrette a rimandare le consegne delle macchine ordinate dai clienti, in attesa di ricevere i materiali".

"Se le condizioni non cambieranno sostanzialmente, i costruttori di macchine utensili potrebbero avere difficoltà a garantire la consegna delle macchine ordinate nel 2021 entro il 30 giugno 2022, termine entro il quale i clienti potranno usufruire delle agevolazioni fiscali previste dal provvedimento governativo 2021."

"Per questo motivo - ha dichiarato Barbara Colombo - chiediamo alle autorità di Governo di intervenire immediatamente per prorogare, di sei mesi, i tempi di consegna dei macchinari ordinati entro la fine dell'anno 2021, posticipando la scadenza dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022".

"La modifica del provvedimento non graverebbe sulle casse dello Stato, ma, al contrario, sarebbe un grande vantaggio per l'intero sistema manifatturiero del Paese, che è coinvolto nel graduale processo di trasformazione digitale e non può certo arrestarne lo sviluppo in atto, indispensabile per mantenere la competitività dell'industria".

"Inoltre, - ha proseguito Barbara Colombo - ci sono due grandi problemi che i produttori italiani devono affrontare e per i quali richiedono una particolare attenzione da parte delle autorità governative. Il primo riguarda i costi di produzione che l'industria deve sostenere. Stiamo subendo enormi aumenti dei prezzi delle materie prime, dei componenti e dell'energia. Ovviamente non possiamo scaricare questi aumenti sui nostri clienti. Per quanto riguarda i materiali, l'impatto sulle nostre imprese è diretto e quindi devastante. Per quanto riguarda l'energia, l'effetto diretto è meno problematico, in quanto il nostro settore non è sicuramente tra i grandi consumatori di energia, ma è comunque molto pesante, perché incide sulla nostra produzione a monte e a valle".

"Il secondo problema riguarda la necessità di essere presenti sui mercati esteri, dove oltre il 50% della produzione del nostro settore viene esportata. Con specifico riferimento alle macchine utensili, accanto all'attività di vendita che non può certo essere svolta a distanza, se non in casi eccezionali, ci sono le attività di installazione e collaudo finale, per le quali è necessario inviare i dipendenti all'estero. Purtroppo, però, quarantene e vaccini non riconosciuti dall'Agenzia Europea dei Medicinali, test Covid e regole instabili non condivise da tutti i Paesi rendono tutte queste attività molto difficili. Ci auguriamo quindi che le autorità governative preposte agiscano di conseguenza, al fine di facilitare la burocrazia legata ai viaggi e alle trasferte di lavoro".

Cinisello Balsamo, 27 gennaio 2022

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